Tranquilla domenica mattina soleggiata e fresca. Ore 8. Sveglia, colazione, pre-gara. Ore 9. Partenza. Vettel mantiene la seconda posizione fra le Mercedes. Raikkonen viene toccato da Nasr, gomma forata. Rientra dopo forse più di un giro. Ericsson esce di pista e resta bloccato nella ghiaia. Safety car. Tutti ai box, Vettel no. Via safety car. Hamilton nelle retrovie risale fino alla seconda posizione. Vettel ai box. (Da qui potrebbe esserci qualche inesattezza dovuta alla tensione da impresa possibile, accetto qualsiasi precisazione). Rientra dietro le Mercedes. Supera Rosberg, aggancia Hamilton nel momento in cui decide di fare il secondo pit. Da qui solo dominio. Speranza. Scongiuri contro pioggia ed eventuali safety car. Giro 55. Iniziano veramente i brividi, le lacrime. Ormai è fatta. Muretto box tutto rosso. Rossa che arriva per prima zigzagando. “Mi senti? Mi senti? Grazie grazie grazie! Forza Ferrari!” Vettel scende dalla Rossa. Si lancia sulla squadra. Sventola la bandiera Ferrari. Piange (non solo lui) prima di salire sul podio. Sale sul podio, salta. Inno tedesco, inno italiano (diretto in stile Schumi). Gioia. Tanta gioia. Troppa gioia. Sono riusciti in un’impresa che sembrava impossibile, battendoli non per demeriti Mercedes, ma solo per meriti Ferrari. Lo scorso anno nemmeno Ricciardo, unico ad averli battuti, era riuscito in questa impresa. GRAZIE FERRARI. Spero di rivivere altri gran premi così quest’anno.
Grande merito anche a Raikkonen che nonostante i problemi in partenza è riuscito a rimontare fino alla quarta posizione! In tutto ciò anche grande Toro Rosso, altro orgoglio italiano che con i suoi pilotini un po’ criticati finora per la loro giovane età, è riuscita a raggiungere un ottimo risultato dietro solo a Ferrari, Mercedes e Williams. Ragazzini con spalle larghissime, hanno sfidato condizioni estreme e con il fisico e soprattutto la testa, non commettendo errori, sono arrivati lì! Bravissimi!!!
Dopo tutto ciò una tranquilla domenica pomeriggio fra repliche, approfondimenti e cugini.
Ore 20. Cena e motogp, connubio che andrebbe bene se si trattasse di una tranquilla gara, ma sfortunatamante o meglio fortunatamente, non è stato così. Soluzioni? Mangiare con la televisione alle spalle (ebbene sì, ho visto solo un terzo di gara, per il resto solo il commento, non potevo rischiare la vita mandando giù male un pezzo di carne guardando Lorenzo/Dovizioso/Rossi darsi battaglia da tutte le parti)! Ma ritorniamo alla partenza. Dovizioso in pole, Iannone quarto, Rossi ottavo. Partenza buona per Dovizioso, male per le due Honda. Arriva Lorenzo che inizia un bel duello con Dovizioso. Nel frattempo Rossi risale e si aggiunge a quei 2. Lorenzo crolla, restano Dovizioso-Rossi. Bella battaglia. Iannone supera Lorenzo. 3 italiani davanti. Oh mio Dio!!! Niente spagnoli! Dove sono? Finalmente!Rossi primo. Ok, ora non cadete, datevi battaglia ma non cadete. All’ultimo giro Dovizioso molla, forse spera in un aiuto della Desmosedici in volata sul rettilineo finale, ma così non è! Va bene lo stesso! Abbiamo 3 italiani sul podio, 3 tricolori che sventolano, 2 Ducati made in Italy lì! Meglio di così? Inno di Mameli che suona per tutti!
Ma che domenica fantastica! Avrò sicuramente dimenticato qualcosa, ci sarà sicuramente qualche inesattezza (come ho già precisato) ma questo è ciò che mi è rimasto, ciò che mi ha provocato grandissime emozioni che ormai avevo dimenticato. Esagerata? L’amore per questi sport, per la Ferrari, per la Toro Rosso, per la Ducati, per Rossi, insomma per il made in Italy in generale contrassegnato dal rosso è qualcosa che non tutti possono capire (sfortunatamente). Spero con questo pezzo possa farvi emozionare almeno un quarto di quanto abbia fatto io e che magari un giorno, rileggendolo, possa riprovare quelle stesse emozioni.